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[LugBS] [OT] buddy press

Rampage Rmp atomikramp a gmail.com
Ven 24 Feb 2012 12:55:34 UTC
2012/2/24 ollenotna2000 <ollenotna2000 a yahoo.it>

> Francesco,
> riprendo in toto le osservazioni di Andrea.
> La questione investe molte problematiche e tutte le tue osservazioni e
> opinioni hanno un fondamento.
> Appunto per i timori che tu esprimi ho preferito preparare uno strumento
> interno piuttosto che lanciarmi direttamente su facebook o simili.
> Se non altro perché lo strumento interno è totalmente sotto il mio
> controllo e lo posso modificare ed implementare alla bisogna.
>
> D'altra parte bisogna considerare la realtà e non demonizzarla ma
> affrontarla.
> Lavoro in una scuola di paese, ai margini della provincia, e ti dico che
> il cambiamento è stato repentino: solo cinque anni fa il 50% degli alunni
> aveva un computer in casa e di questi ancora la metà andava in internet;
> adesso la quasi totalità ha un pc a casa ed ha accesso alla rete. La quasi
> totalità degli alunni della scuola ha un account su facebook. Pochissimi
> sono controllati direttamente dai genitori.
>

Non volevo essere frainteso, io sono dell'idea che la censura e la paura e
il proibizionismo non rappresentino la via per tenere i ragazzini fuori dai
guai e dai pericoli che pa rete può rappresentare.

Io sono convinto che come si diceva una volta per la TV: non è il
babysitter, la stessa cosa si possa dire ora del PC e di internet in
generale.
Ormai come faceva osservare Andrea le possibilità di avere accesso alla
rete sono talmente vaste e integrate nella vita quotidiana che i blocchi
non sono assolutamente idonei.
Io sono un informatico (lo preciso perchè dalla mail di prima qualcuno
avrebbe potuto darmi dello psicologo o assistente sociale... :ph33r:) e ho
sempre sostenuto che l'educazione e il follow-up dei ragazzi ad un uso
consapevole della tecnologia siano la via maestra.

D'altro canto però, non so se la cosa sia cambiata, mi sembrava che gli
stessi autori/gestori di facebook consigliassero l'uso del social network
ad un utenza non inferiore ai 16 anni. Quindi, come mi chiedo se sia giusto
che un bambino di 10 anni giochi a call of duty, allo stesso modo mi chiedo
se sia il caso che un bambino di 10 anni acceda a facebook, tanto più se
non controllato dai genitori.
Poi ovviamente si parla di consigli, non ci sono DIVIETI, quindi ogni
genitore fa quel che vuole, solo che poi quando succedono le tragedie i
genitori dicono che "è colpa di facebook" e questo mi infastidisce assai e
mi spingerebbe a prenderli a sberle :)


>
> L'esperienza dice, e non solo in questo campo, che le risposte dettate
> dalla paura dello sconosciuto, le risposte repressive e limitanti, non
> producono di solito nessun risultato, se non sono addirittura
> controproducenti (Certo è vietato portare a scuola il cellulare, ma una
> norma ha un valore se è possibile farla rispettare, e come posso far
> rispettare questo divieto sicuro di avere un risultato? l'unica sarebbe la
> perquisizione personale all'entrata della scuola... ovviamente impossibile).
>

ho sbagliato a quotare e ho risposto sopra ^^


>
> Piuttosto è importante educare all'uso, quindi magari far vedere che con
> il telefonino o con fb si possono fare anche cose serie potrebbe essere un
> modo.
>
> Riguardo alla questione amicizie su facebook le risposte sono varie ed
> opposte, alcuni dirigenti lo permettono, altri lo vietano esplicitamente.
>
> Si tratta di scelte. Ognuna ha le sue motivazioni legittime. Si tratta di
> scegliere quali privilegiare.
>
> Io ho amicizie di alunni, e devo dire che così riesco ad ottenere uno
> spaccato dell'"universo di pensiero" giovanile che altrimenti non avrei, e
> posso anche intervenire per rendere coscienti gli alunni dei rischi che
> corrono, ma sopratutto delle loro responsabilità dirette per quello che
> dicono-fanno-mostrano  in rete, cose di cui loro in genere sono poco
> coscienti (forse Pierina sarebbe meglio che certe foto le levassi dal tuo
> profilo... certo Giovanni certe barzellette razziste sarebbe meglio non
> pubblicarle... guarda che quelle opinioni che hai esposto adesso lì
> rimangono, con il tuo nome e cognome, la tua foto e la data e l'ora.... ).
> Certo ci sono dei pericoli, si tratta di vedere se il gioco vale la
> candela, e questo è appunto una questione di scelte, di rischi educativi.
>
> Antonello
>
>
> --
> Info/Lamentele/Segnalazioni: andrea.gelmini a gmail.com
>

ok, ho fatto un macello quotando, ero un po' di fretta, comunque si, sono
assolutamente d'accordo con te su molti degli aspetti.

probabilmente io vedendo la cosa dal lato della barricata presso cui poi si
presentano a misfatto accaduto, tendo ad avere una visione un po'
pessimistica, e infatti avevo detto che il mio giudizio non sarebbe molto
probabilmente stato imparziale.

e come dicevo sopra, la cosa più irritante è quando qualcuno da la colpa
alla tecnologia per non aver educato PRIMA al suo uso consapevole.

sicuramente comunque siamo d'accordo su una cosa: la formazione alla
consapevolezza è da anteporre al proibizionismo e ai blocchi censori.

Interessante l'aspetto che mi hai fatto notare del rapporto con gli alunni,
non l'avevo considerato... probabilmente perchè nelle realtà che ho visto
io, spesso si scatena il putiferio con situazioni dove a volte gli
insegnanti vengono poi spinti all'esasperazione dai propri studenti, ma si
parla comunque di età più avanzate ma non troppo.(per intenderci 15-17)

Francesco
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