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[LugBS] [OT] buddy press

Andrea Gelmini andrea.gelmini a gmail.com
Ven 24 Feb 2012 11:42:19 UTC
Il 24 febbraio 2012 12:11, Rampage Rmp <atomikramp a gmail.com> ha scritto:
Non mi interessa fare polemica, semplicemente saro' stringato per
ragioni di tempo. Non confondere questo con scortesia.

> Secondo me, per un bambino di 10/11 anni, avere un blog può essere positivo,
> già avrei qualche perplessità sul canale youtube, mentre sono assolutamente
> contrario all'uso di facebook.

Il punto è che i bambini usano Facebook. Questo si evince dai dati
raccolti (lo so, dovrei trovare la fonte, ma ora non gliela fo),
malgrado il divieto ai minori di 14 anni di potersi iscrivere.
Non è una decisione che prendono i genitori o gli insegnanti. A questo
punto l'unica strada possibile è insegnare loro a usare gli strumenti
in modo consapevole.
L'oscurantismo serve solo a far crescere l'ignoranza.
Cambiano i modi, non i problemi.
All'epoca delle media, i miei compagni a cui era stato imposto il
limite di vedere un film alla settimana (alla tv), venivano tutti i
pomeriggi a guardarsi qualcosa sul mio videoregistratore. E mentre noi
ci guardavamo Blade Runner, la gente la menava che il
videoregistratore servisse solo per i porno.

> Però ritengo che un ambiente controllato sia d'obbligo, il network DEVE
> essere interno alla scuola, e precluso agli esterni, per salvaguardare la
> sicurezza degli utenti che, a quell'età, possono essere esposti a rischi
> fruendo di servizi pubblici.

Nell'ultimo istituto dove sono stato, dopo che hanno sbattuto via
palate di soldi per blindare/proteggere/filtrare, ho invitato a fare
un breve censimento del numero di cellulari con connessione flat a
Internet. Tralascio per decenza i risultati.
Durante il censimento, per altro, molti si sono accorti di avere la
connettivita' senza averlo mai saputo.

> tuttavia io, se fossi un insegnante, mi asterrei dall'accettare amicizie su
> facebook dai miei alunni, soprattutto se al di sotto di una certa età,
> questo perchè secondo me è opportuno mantenere un determinato distacco.

Mah, sono cose difficile da misurare. Il modo di gestire il rapporto
non è sicuramente dato dal mezzo. Per altro, Facebook mi sembra uno di
quelli piu' facili da gestire. L'amicizia tra due è pubblica e
verificabile nelle schiere di amici. Questo toglie un mucchio di
difficolta'.
Poi è chiaro che dipende sempre dal singolo.
Per esempio, una mia amica cercò di portarsi a letto l'insegnante di
religione, semplicemente andandoglielo a dire dopo la lezione. Lui
gestì bene la cosa, si mise a ridere, e la cosa finì li.
Insomma, le dinamiche non cambiano, mutano gli strumenti.
In altro senso potrei citarti casi di successo con l'uso dei
giochi/competizioni via Facebook a livello di classe. Ma questa è
un'altra storia.

> Accettando amicizie su facebook da parte dei propri alunni, potrebbe in
> alcuni casi venir percepito da questi come un mezzo per oltrepassare la
> barriera che porta il rapporto studente/professore professore/studente ad un
> rapporto, come dice il nome, di amicizia, dal quale poi l'alunno deriva
> l'implicito consenso a potersi permettere confidenze spesso e volentieri non
> opportune e che potrebbero far perdere l'autorità di cui si dispone.

Il mio invito è di entrare in una classe e vedere come si svolge una lezione.
Citando Ruffoni potrei dirti che ormai l'ambiente scolastico si pone a
meta' strada
tra lo zoo e il riformatorio. Ovviamente non in tutti gli istituti,
solo nel 99%.

Tutti amiamo la scuola e ne abbiamo una visione quasi romantica.
Bisogna andare in prima linea per vedere come funziona davvero.

Ciao,
Gelma



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