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[LugBS] Linux nelle scuole (e nell'amministrazione pubblica)

Zendune zendune a gmail.com
Mar 7 Set 2010 20:38:59 UTC
Intervengo solo sulla PA.

Mi sembra liquidata con semplicità la motivazione per cui nella PA non
sfonda Linux: "tangenti/clientelismi, ecc.
Candidati sindaco, vinci le elezioni, e poi imponi alla struttura una nuova
linea."
Proprio il LUGBS ha fatto un video in direzione opposta...........
Il problema è un altro: chi gestisce le reti ha paura a passare, da buoni
italiani, secondo il concetto 'meglio il letto al freddo'. Il sistema va e
pertanto non cambio, perchè cercare qualcosa di diverso che se sbaglio mi
fanno 'le penne' ?
Devi fare poi il conto sul limitato numero di dipendenti specializzati le
cui risorse, spesso nate in ambiente Windows, difficilmente, con i carichi
di lavoro che hanno, possono impegnarsi in una nuova formazione.
Aggiungiamoci pure un pizzico di 'non voglia' ed il gioco è fatto.

Forse i LUG dovrebbero estendere i loro obiettivi verso le PA proprio
mostrando come sostiture determinati servizi verso servizi rodati,
funzionanti e possibilmente gratuiti.
Trovando l'amministrazione giusta, si potrebbe aumentare la visibilità del
LUG e di Linux anche sulla stampa locale, soprattutto in questo momento dove
vi è un giro di vite sulle spese comunali.

ciao.

Il giorno 06 settembre 2010 14:01, Andrea Gelmini <
andrea.gelmini a lugbs.linux.it> ha scritto:

> Il 06 settembre 2010 12:48, Edoardo Maria Elidoro
> <edoardo.elidoro a gmail.com> ha scritto:
> > Mettiamo il caso che io voglia provare a convincere la scuola vicina al
> > mio paese ad adottare Linux come sistema operativo per i loro PC. Come
> > dovrei muovermi? Da dove partire? Distro da consigliare? Sarebbe una
> > scuola elementare e media...
>
> Potremmo discuterne con più calma in uno dei prossimi incontri del Lug.
> In ogni caso, a costo di suonare cinico, il punto principe del tutto è
> trovare qualcuno all'interno della scuola interessato alla cosa.
> Ti basta un insegnante. In particolare se riesci ad agganciare
> "l'insegnante a cui tutti vanno a rompere le scatole quando qualcosa
> non funziona con la roba elettrica (stampante, computer, telefono,
> ecc)".
>
> Diversamente è una battaglia persa in partenza.
>
> Chi lavora nella scuola, in modi e tempi diversi, ha gia' milioni di
> rotture di scatole da seguire.
> A meno di motivazioni personali, un qualsiasi cambiamento nell'ambito
> informatico rappresenta la milionesima+1 rottura di scatole.
>
> Detto questo, non buttare a mare tutto il tuo impegno.
> La situazione tipica è che le scuole si fanno *fottere* vagonate di
> soldi da cialtroni informatici poco corretti e che propinano pratiche
> commerciali ai limiti della legalita' (è il sogno degli sfigati
> lavorare con/per il settore pubblico: si fanno spendere danari a
> sproposito, senza che venga mai chiesto di renderne conto).
>
> Ora, i presidi questo problema della scuola lo capiscono benissimo.
> Vai dal preside e gli proponi questo patto:
> a) io do un occhio alle proposte informatiche che vi fanno;
> b) io non vi vendero' mai nulla;
> c) questo sara' il piccolo segreto tra me e te.
>
> Tanto per citare un caso preciso (ovviamente senza citare la
> scuola/fornitore), a me è capitato di far saltare fuori 4 macchine
> Dell nuove, con gli stessi soldi proposti per l'upgrade della RAM e
> dell'HD in una scuola dal personaggio triste di turno.
> Questo, banalmente, perché un professore mi aveva chiesto un parere su
> un preventivo, ad un Linux Day.
>
> > E per l'amministrazione pubblica?
> Uguale, ma molto peggio. Qui entrano in gioco anche problematiche di
> tangenti/clientelismi, ecc.
> Candidati sindaco, vinci le elezioni, e poi imponi alla struttura una
> nuova linea.
>
> Scherzi a parte, lo sforzo è grande.
> Se riesci anche solo a mettere la pulce nell'orecchio del software
> libero a un'insegnante, ai gia' fatto un piccolo miracolo.
>
> Comincia da qui.
>
> A presto,
> gelma
>
> --
>
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