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[LugBS] Linux nelle scuole (e nell'amministrazione pubblica)

ollenotna2000 ollenotna2000 a yahoo.it
Mar 7 Set 2010 12:47:23 UTC
Ciao Edoardo,
dopo tutte le considerazioni degli amici del lug, adesso provo a dirti 
la mia.
Anche io collaboro per quanto posso con il lug, ma nel frattempo di 
mestiere faccio l'insegnante alle medie, quindi ti posso raccontare "dal 
di dentro" cosa succede in una scuola.
Prima di insegnare, venticinque anni fa facevo il programmatore, quindi 
sono entrato nella scuola con la "fama" di esperto di computer. Questo 
da una parte ha aiutato, dall'altra forse è stato controproducente.
HA aiutato nel senso che è stato facile arrivare ad aver una parola nei 
"gangli vitali", è stato credo controproducente nel senso che da parte 
dei colleghi c'è stata una sorta di "scaricabarile", per cui chi si 
smazzava le menate ero io e quindi la spinta a imparare  è venuta meno 
(se ti dico che ancora adesso ho colleghi che si fanno scaricare da 
internet il cedolino e se lo fanno stampare dal bidello non 
meravigliarti, è situazione comune).
Io lavoro in un piccolo plesso (Urago d'Oglio - 5/6 classi) di una 
scuola ben più grande (3 medie 3 elementari - 1200 alunni), e ciò mi a 
sostanzialmente dato mano libera.
E' per questo sono riuscito (ho potuto e nessuno ha fatto casino) a 
creare una situazione microsoft-free già da 6/7 anni. Il laboratorio 
informatico è linux (eduknoppix, poi ubuntu 6.06, 8.04, magari ora 
10.04), così i pc nelle aule, e se il pc in aula insegnanti è windows i 
programmi sono liberie/o gratuiti (firefox, openoffice, thnderbird, 
gimp...).
Questo porta ad alcune considerazioni, peraltro già fatte dagli altri.
1. i tempi della scuola sono "curiali": per ottenere qualcosa si deve 
ragionare in termini di "piani quinquennali" e procedere per gradi, 
perchè le rivoluzioni hanno solo effetti contrproducenti. Quindi se si 
trata dell'infrastruttura per gli studenti la via è quella di sostituire 
i software proprietari con quelli liberi in sistemi windows (openoffice 
in primis: che bello ingannare i colleghi sul pc in sala insegnanti dove 
cliccano sull'icona "e" e parte firefox e su quella "W" e parte 
openoffice, e loro in genere non si accorgono della diferenza!), poi 
passare alle infrastrutture (file server linux con samba per la 
condivisione delle risorse, linux censornet per il filtraggio e 
controllo navigazione - questo può inoltre offrire la possibilità di 
riciclare vecchie macchine, pensa che il mio primo samba server era un 
286 e l'attuale censornet è un pentium pro 180!), infine passare a una 
architettura dual-boot, e poi magari solo linux.
2. i cambiamenti passano dai docenti. Possibilmente un team. Se non c'è 
il loro interessamento non si va da nessuna parte. C'è da considerare 
poi che la motivazione costi/riutilizzo hardware vecchio può far breccia 
sulla dirigenza, ma in genere gli insegnanti sono degli "utonti", 
consumatori a livello basico. Quindi il loro ordine di idee è: "non va? 
è lento? compriamo il nuovo! non leggo i file docx? compriamo le licenze 
del nuovo office!". In effetti ho avuto la fortuna di cui sopra, per cui 
tra funzione strumentale e incarichi di laboratorio ho avuto mano libera 
e potuto seguire il mio percorso nella mia scuola in piena libertà. Ma 
la mia autocritica è che non ho favorito "la crescita" dei colleghi e 
così i cambiamenti lasciano il tempo che trovano.
3. una dirigenza convinta può fare la differenza. E qui la questione 
costi ha un suo peso. Come pure la voglia di progredire. A volte con un 
sostegno dalla dirigenza si possono tentare passi azzardati. Ad esempio, 
nel caso della mia scuola, il dirigente ha deciso che tutte le 
documentazioni passino  solo via e-mail, e solo ora dopo due anni i 
docenti stanno entrando nell'ottica di un uso normale della posta 
elettronica ed iniziano ad accorgersi della sua comodità.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è l'attuale congiuntura. Le 
riforme stanno riportando la scuola agli anni sessanta. Quindi basta 
tempo prolungato, compresenze, e laboratori. Niente più laboratorio di 
informatica. In questa situazione l'informatica acquista un valore nella 
didattica quotidiana, ma si scontra con le competenze degli insegnanti e 
la loro voglia di sperimentare strumenti didattici nuovi.
Allora può avere senso mostrare le opportunità che linux può offrire, in 
termini di software didattico.
E parallelamente proporre strutture che possano utilizzare il software a 
corredo dei libri di testo (non affrontiamo qui la questione della 
qualità dello steso), che sono nella maggior parte in flash. In genere 
wine regge.
Per questo ti rimando all'esperienza della lavagna interattiva con la 
nintendo wii che stiamo provando da un po' di tempo al lug. Da Luisa 
ragguagli più precisi.
Magari quest'anno riesco a fare una demo a scuola.
Mi fermo qui.
Vicino alla tua zona c'è un laboratorio alle elementari di Manerbio, se 
non erro. Ho perso il nome dell'insegnante responsabile, ma lo 
ritroviamo facilmente.
Io abito a Orzinuovi e lavoro a Urago d'Oglio. Altri amici sono a 
Bagnolo Mella.
In ogni caso, ci troviamo al prossimo incontro del gruppo!
Antonello Facchetti




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