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[LugBS] Linux nelle scuole (e nell'amministrazione pubblica)

Andrea Gelmini andrea.gelmini a lugbs.linux.it
Lun 6 Set 2010 13:38:04 UTC
Il 06 settembre 2010 14:23, Edoardo Maria Elidoro
<edoardo.elidoro a gmail.com> ha scritto:
> Mi piacerebbe anche portare l'idea presso la scuola superiore B. Pascal
> di Manerbio (Liceo Scientifico che ho frequentato), ma non so se alle
> superiori la cosa conviene ed è fattibile visto che (purtroppo) i
> ragazzi tendono a non voler imparare qualcosa di nuovo a quell'età
> (parlo per esperienza visti alcuni compagni di classe...)

Oddio, non sarei così pessimista. E' ovvio che persone diverse hanno
interessi diversi.
A te interessa puntare a quell'insieme (piccolo o grande che sia) di
interessati.
Per altro, forse giochi facile.
Ulisse (che è un'insegnante che ha fatto delle cose belle per la
propria scuola, sia come introduzione di software libero, che come
realizzazione), non è di quelle parti?

> Quindi anche per una Pubblica Amministrazione di un paesino che conta
> meno di duemila abitanti la situazione è la stessa? Siam messi così
> male?
Non voglio scadere nel solito discorso che è tutto allo scatafascio, che tutta
l'amministrazione è uguale, ecc.
Ad ogni modo esistono comportamenti che, in particolare negli ambienti
piccoli, vengono amplificati.
Pensa all'aumentare delle parentele nel restringere il cerchio comunale...

> Ecco, a quello avevo pensato anche io.
> Non sarebbe corretto, immagino, proporre di adottare il nuovo sistema
> operativo e poi "offrirsi" (ovviamente sotto compenso) di fornire
> assistenza, giusto? Ma se non è possibile farlo allora come si introduce
> Linux in scuole dove gli insegnanti sono a digiuno di Software Libero &
> co.?

Le cose non sono assolutamente in antitesi.
Non ci sarebbe nulla di male, anzi.
Prendiamo un esempio in grande. Red Hat offre servizi a pagamento, ha
significativi utili,
ma non ha mai prodotto una riga una di codice chiuso.
Fossimo in un mondo ideale, andare alla Scuola e dire "io ti do lo
stesso servizio,
ma facendolo con il software libero il tutto ti costa il 50% di meno", dovrebbe
comportare una migrazione di massa. Non è un caso che il Trentino abbia
fatto ciò che ha fatto... Loro sì che sono attenti ai soldi.
Ma siamo in Italia, e questo comporta qualche ordine di complicazioni superiore.

Tanto per fare un esempio più vicino, la policity del lug a riguardo,
fin dall'inizio, è sempre stata piuttosto chiara.
Prendiamo il caso del Linux Day. Se un avventore viene al Linux Day,
vede che Gino è molto bravo a fare
una certa cosa (per esempio configurare Asterix), e per questo gli
propone del lavoro/un'assunzione, è chiaro
che ce ne rallegriamo tutti, e non si pone nessun problema. Si crea
un'occasione per entrambe le parti e, di riflesso,
per tutta la comunita'/software libero.
Questo però non deve lasciare spazio alle marchettate. Non si vuole
che la gente venga al Linux Day per trovare
una bolgia di sbomballati che cercano di proporsi a pagamento, nello
stile dei peggio piazzisti d'aspirapolveri.

> E una volta fatto ciò? Mi rendo conto che in questo modo effettivamente
> si fanno risparmiare fregature alla scuola (ed ora che mi ci fai pensare
> probabilmente lo farò visto che ho molto a cuore l'istruzione in
> Italia), ma questo come aiuta la diffusione del Software Libero?

Dunque, tu vuoi, giustamente, sfruttare il Software Libero per dare,
in primis, un vantaggio alla scuola.
Ora, tutto questo lo puoi fare solo per gradi, per tornare al discorso
di cui sopra.
In prima battuta il responsabile/preside (che è gia' abbastanza
incasinato visto il caos che obbliga a ripiegare alle reggenze)
ha bisogna di scoprire:
a) che tu non sei un cialtrone;
b) che non sei un avido tira bidoni come i precedenti;
c) che vendi/proponi arrosto, e non fumo.

Un approccio del genere ti permette di:
a) far risparmiare subito soldi alla scuola;
b) senza far intraprendere operazioni rischiose/obblighi a lungo
termine al preside stesso.

Passato il tempo, il tuo margine/spazio di azione aumentera', ma,
ovviamente, si trattera' di un percorso di crescita per entrambe le
parti.
Ora, i concetti che mi stanno a cuore sono:
a) portare il software libero in una scuola non significa fare la
solita aula Ubuntu (che poi non usa nessuno). Significa portare le
parti interessate ad utilizzare Software Libero (per esempio, gia'
levare le copie pirata di Office dagli istituti, e far mettere
OpenOffice è *davvero* motivo di giubilo);
b) queste grandi rivoluzioni sono lente, perché richiedono una
maturazione dei modi/tempi per entrambe le parti;
c) bisogna puntare a tanti piccoli risultati, ma costanti nel tempo.
Ribaltoni globali creano reazioni a catena di rivolta.

> il mio pensi sia possibile fare qualcosa? Conosco il sindaco, conosco un
> po' tutti in comune e, sopratutto, ho uno zio che fu vice-sindaco e che
> conosce bene anche l'ambiente comunale. Cosa potrei fare?

Direi che hai dalla tua un'ottima base. Intendo, hai i ganci giusti per poter
avere una facile via d'ascolto alle parti interessate (l'ex sindaco
dice al sindaco
di chiamare il preside per dirgli che passi a *fargli vedere come
risparmiare quale soldo*
per l'infrastruttura informatica). Bada bene, parti da lì. Tu offri un
vantaggio.
Glielo spieghi in 5 minuti, con 5 slide. Tutto il grande discorso
culturale/legale/intellettuale
della faccenda, lo scopriranno strada facendo.
Hai due compiti importanti:
a) non spaventarli;
b) non dar l'idea di volergli ribaltare la terra sotto i piedi (che
poi è quello che vuoi, ma, come dicevamo prima, un pezzetto alla
volta).

Se ti serve una mano per preparare una presentazione del genere,
possiamo incontrarci e ti diamo una mano.
Anche perché così puoi unire le esperienze di quanto gia' fatto sul
bresciano, e poiché i presidi tra loro si parlano,
puoi lasciare dei riferimenti del loro giro.

> Grazie mille delle risposte, l'argomento in questione è probabilmente
> ciò che più di tutto mi piacerebbe veder realizzato quindi se mai
> doveste aver bisogno di aiuto su questo fronte contatemi tra i
> combattenti ;)

Volentieri. Se hai modo di partecipare alle iniziative del Lug, puoi
gia' far molto.
Per esempio, allo stand di Montichiari, sono passati anche insegnanti
e studenti a chiedere
le informazioni più disparate. Queste possono essere proprio la molla
che li fa avvicinare e poi abbracciare il software libero.

Mi preme ribadirlo: bello l'entusiasmo, ma non farti travolgere. Sono
processi lunghi, spalmati su un lavoro di anni.
La pazienza la vince.

Ciao,
gelma




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