linux user group brescia

Il 15 dicembre 2010 21:13, Luca Bertoletti <luca.bertoletti a gmail.com>
ha scritto:
> Ciao Andrea. Penso che invece sia proprio il fatto che Ubuntu non produca
> oramai nemmeno una riga di codice per il kernel ma lo adatti solo alle sue

Oddio, la situazione non è esattamente questa. LWN.net se ne è occupato
estensivamente, non mi sembra il caso di riportare tutte le analisi qui.
E' importante però cogliere come partecipare allo sviluppo del kernel non
significhi solamente scrivere nuove righe di codice, ma anche (e forse
soprattutto) fare l'auditing dell'esistenze, raccogliere e risolvere le
problematiche (soprattutto dei driver), integrare e consolidare tecnologie
emergenti o nuove di altri. Da questo punto di vista Ubuntu fa tantissimo,
pensa all'integrazione di SELinux.
Le fasi di test sono le meno visibili, ma le più fondamentali per risolvere
regression, ecc.

In ogni caso, la forza del lavoro di gruppo permette appunto a realta'
come RedHat di concentrarsi sulle tecnologie core, lasciando a Ubuntu
et similia il lavoro sul lato user space (e solo dio sa quanto ce ne fosse/sia
bisogno).

Detto questo, comunque, oggi giorno contiamo più di 500 distribuzioni.
Se anche non contribuiscono al kernel, non vedrei motivo di lamentela.

> esigente ( Si noti quando parlo di ubuntu parlo di Canonical e non della
> comunità di utenti/sviluppatori che ne fanno parte) che faccia si che Ubuntu
> non si possa considerare una vera distribuzione Gnu/Linux.

Per l'amor di dio, ognuno è libero di avere la propria opinione (e intendiamoci,
a me non interessa nulla fare il PR di Ubuntu),
Detto questo, una distribuzione GNU/Linux si definisce tale per
l'utilizzo di queste
tecnologie, non per lo sviluppo.
Inoltre, mi risulta difficile scindere Canonical dalla comunita' di
utenti/sviluppatori
che si è potuta creare proprio grazie ai suoi sviluppatori.

> Se vuoi possiamo apporfittare di questo inizio di discussione per ampliarla
> e aprire un'altra mail su questo argomento(secondo me molto interessante)

Sì, ma forse un po' ozioso. Intendo dire, probabilmente online hanno
gia' scritto
cose molto più interessanti e circostanziate di quanto possiamo produrre noi
qui.

Ciao,
Gelma