[LugBS] [OT] Scelta università
Davide Ronchi
idave a idave.it
Mar 21 Lug 2009 23:36:07 UTC
Discussione molto interessante. Da studente di informatica quasi-
laureato triennale a Milano-Bicocca, faccio alcune considerazioni,
partendo da quanto già scritto da altri.
On Jul 20, 2009, at 1:43 PM, Bruno Pennati wrote:
>> Lorenzo Andreoli wrote:
>>> Ciao, in questi giorni sto pensando a quale università iscrivermi
>>> e sto
>>> considerando Informatica/Ing. Informatica o Matematica/Fisica, se
>>> qualcuno ha esperienze, consigli o suggerimenti ve ne sarei molto
>>> grato,
>>> perchè ho le idee ancora molto confuse... Grazie
>
> Tanto per aggiungere confusione, io ti dico che ho scelto
> http://www.dti.unimi.it (università di milano, sede di Crema) perchè
> mi sembrava più tecnica e meno teorica di ingegneria dell'informazione
> a brescia, ma in realtà sono entrambe molto teoriche e molto simili
> (almeno i primi due anni). La mia impressione è che a bs si studino
> più a fondo (= più difficile) matematica e fisica. Anche a crema gli
> smanettamenti effettivi sono a completo carico dello studente, ma
> sinceramente sto lentamente entrando nell'ottica che l'Informatica sia
> una scienza e non una tecnica, poi ognuno la pensa come vuole.
La differenza fondamentale che ho visto tra informatica e ing.
informatica è che in ing. info c'è più... INGEGNERIA! Ovvero, più
elettronica, più fisica, più $robaantipatica e $altrarobaantipatica.
Leggi gli esami di ing. informatica a Brescia per farti un'idea:
http://app.amm.unibs.it/elearning/ControllerModulo?mode=listaInsegnamenti&facolta=5&ord=1&corsodilaurea=710&anno=2009
On Jul 20, 2009, at 5:35 PM, Luisa Ravelli wrote:
> Ho spulciato i siti delle varie facoltà e i programmi, ho considerato
> anche che a Crema c'era possibilità di iscriversi in e-learning, ma
> alla fine ho scelto Verona in particolare per alcune cose:
> - primo anno con buone basi di matematica
> - linux a tutto spiano (nel primo esame di informatica di base in
> programma tra l'altro infarinatura di bash e scripting shell) mentre
> in altre anche sentendo degli amici mi è parso si tendesse ad andare
> in altre direzioni, ok sono di parte
> - buona reputazione di facoltà seria e selettiva
Direi che la questione reputazione è abbastanza relativa quando si
parla di atenei italiani: se il confronto è tra i SOLI atenei italiani
possiamo forse parlare di buona o cattiva reputazione, ma se invece
proviamo a confrontare con gli atenei esteri, beh... non per essere
brutale, ma gli atenei esteri danno la merda a quelli italiani su
tutti i fronti...
Se, come ho capito, Gianluca ha la possibilità di andare a Oslo... CHE
LO FACCIA SUBITO. Io mi sono amaramente pentito di non essermi
iscritto fin da subito all'estero, ora sto tentando di rimediare e
iscrivermi ad una specialistica, e probabilmente lo farò in UK.
La verità è che in Italia gli atenei sono tutti o quasi senza soldi e
gestiti di merda. E lo dico non perché sono esterofilo, ma perché ho
subito forti disagi in Bicocca e sentito i disagi raccontati da altri
che studiano in altri atenei. Racconterò qui sotto della mia
esperienza in Bicocca.
In Bicocca sono assolutamente incapaci di gestire la segreteria
studenti di ateneo, costringendo a deliri organizzativi le segreterie
di dipartimento. Il passaggio degli studenti dal corso secondo D.M.
509 a quello secondo D.M. 270 è stato gestito malissimo, con i docenti
interessati al cambio che sono letteralmente impazziti e la segreteria
centrale che ha gestito l'inserimento dei piani di studi di tutto
l'ateneo assumendo con un contratto precario un poveretto che li
metteva a mano (A MANO!) nel sistema Esse3 di ateneo.
O ancora, al terzo anno in Bicocca c'è sempre stato un esame
obbligatorio, fisica da 6 cfu, e poi altri 5 esami a scelta semi-
libera dello studente tra millemila esami da 6 CFU offerti in maniera
da permettere la personalizzazione del curriculum. Il passaggio dei
corsi alla legge 270 ha fatto sì che a livello di consiglio didattico
si sia deciso che al terzo anno si passasse da 6 esami da 6 CFU totali
a 10 (DIECI!) esami da 4 CFU l'uno (di cui 3 obbligatori), con il
risultato che molti docenti si sono limitati a cambiare il numero di
CFU sulla pagina del corso mantenendo intatti i programmi. E questo
delirio continua al terzo anno...
I docenti, a dire il vero, per la maggior parte sono bravi. E non lo
dico per ruffianeria, ma perché credo davvero che il corpo docente sia
bravo e preparato. Baronerie non ne ho viste, forse anche per via del
fatto che l'ateneo è giovane (è nato nel 1999).
Purtroppo devo dire che tutto il buono che c'era nel corso è stato
schiacciato da questo cambiamento organizzativo delirante e dal modo
in cui l'ateneo ha reagito a questo cambiamento. La mia esperienza è
in generale negativa, tuttavia sono *davvero* tanti gli studenti che
come me sono delusi dalla loro università, e non parlo di Bicocca
soltanto, ma anche di Statale, di Politecnico, di Bologna, di
Sapienza... un po' dappertutto c'è gente delusa e incazzata...
Tra i problemi che affliggono l'università italiana in generale, oltre
alla mancanza di fondi, oltre alle baronerie, oltre alla cronica
mancanza di personale c'è anche un framework legale che muta in
continuazione. Non hanno fatto in tempo ad adattarsi alla legge 509
che dopo soli 5 anni è uscita la 270, e chissà che tra 3 anni non ne
esca un'altra che rivoluziona ulteriormente il sistema. Manca
totalmente una minima stabilità dal punto di vista del framework
legale di riferimento, e così ogni ateneo è costretto a inseguire i
cambiamenti ottenendo risultati talvolta buoni (come, mi sembra di
capire, accade a Verona) e talvolta decisamente roccamboleschi (come è
successo in Bicocca).
Il mio consiglio a chi si deve iscrivere all'università è: ESTERO,
ESTERO, ESTERO! Andate all'estero, se non sapete la lingua andate là 6
mesi e lavorate, così da impararla, e poi iscrivetevi. L'università
italiana è morta.
Ciao, Davide
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