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Trasmissione seriale

Giovanni Pilotti mcpilot a iol.it
Dom 17 Ago 2003 09:06:24 UTC
Nel settore industriale per il 98% dei casi vengono usati dei PLC con
strumenti sempre + facili e comodi per realizzare tutta l'automazione che
bisogna fare .... Il settore delle macchine per le calze ( dove io ho
lavorato per 4 anni seguendo appunto il porting dell'apparecchiatura da 6809
a 68332 , da ASM a C ) rientri nel 2%. Li bisogna farsi tutto tanto le
macchine per le calze sono particolari .... Il problema non era comandare le
elettrovalvole o gli attuatori ... ma era comandarle in tempo e al momento
giusto ( 350 giri/min. moto alternato ecc.) ... e poi i passo passo da
posizionare ecc. ecc.
Nei PLC le cose si sono molto standardizzate e secondo me abbastanza evolute
( ethernet/485 per il controllo  e l'invio della programmazione  ).
Piano piano anche il mondo meccanico sta scoprendo queste forme di
automazione !!!! I PLC ( da quanto mi hanno detto ) hanno ormai dei tools di
sviluppo molto potenti e facili da utilizzare !!!
Un discorso molto interessante per noi del LUG su questo argomento che io ho
guardato tempo fa per un progetto poi non + iniziato è uCLinux ( o simili )
cioè delle schede embedded con a bordo Linux. Quella menzionata sopra ha a
bordo un'interfaccia Ethernet, RS232, parallela, RAM, FLASH, processore,RTC
ecc.... potrebbe essere l'elemento di connessione tra la rete locale dei PC
per la gestione/storicizzazione dei dati di produzione e le macchine
utensili non troppo recenti !!! Sono molto tentato di ordinare una di quelle
schedine ( http://www.uclinux.org/ )....

Ciao
Giovanni Pilotti

----- Original Message -----
From: "Luca Coianiz" <luca a coianiz.it>
To: <melkor.x a tiscali.it>; <lug a lugbs.linux.it>
Sent: Wednesday, August 13, 2003 9:10 PM
Subject: Re: Trasmissione seriale


>
> Vernia Damiano said:
> > On Mon, 11 Aug 2003, Luca Coianiz wrote:
> >> (...) Standard RS-232 significa che i
> >> fili sono collegati in un  certo modo e i dati viaggiano con un
> >> certo protocollo a basso livello. (...)
> >>  Uhmmm... certo... diciamo che io so che, usando l'RS-232, collego un
> >> connettore DTE qui (al PC), uno DCE là (alla macchina) e posso
> >> trasmettere dei bit usando dei fili (TX/RX prima di tutto, (...)
> > Perfetto. Per i dispositivi industriali qui finisce lo standard.
>
>  Già... sigh. ;)
>  Il resto è in mano agli "ingegneri" (mi sto facendo dei nemici, lo sò)
;))))
>
> > Se si dice "PPP" sembra uno che deve andare molto urgentemente al
> > bagno...  (e "SLIP" non fa molta differenza)
>
>  Ma possiamo anche dire Xmodem, che non farebbe poi tutta quella
> differenza (a parte essere un pò più casto... ma nemmeno troppo: "X" ;)).
>
>  No, a parte gli scherzi, so benissimo (perchè ci ho anche lavorato un pò,
> una quindicina di anni fa) che in ambito industriale non è certo tutto
> "bello e pulito" e si fanno dei "rebelotti" immondi con l'unica
> giustificazione (e non è comunque poco) che risparmiare anche UN solo
> filo, su un cavo da 100 metri, vuol dire soldi in meno che deve spendere
> chi acquista un certo macchinario (idem per l'impiego di un processore
> meno potente o minori quantità di RAM)... oltre a tutto, spesso (era il
> mio caso), la mentalità che stà dietro ad una macchina utensile è del
> tipo "meccanico" e non elettronico: chi l'acquista non ha (a volte
> ovviamente) un approccio "digitale" (per cui si può pensare di fare un
> "load", di dare "comandi", ricevere "segnalazioni", ecc.) ma vede 'sta
> macchina solo come "una lima un pò più grossa (o veloce)", piuttosto che
> come un "robot" da poter interfacciare ad una "control unit".
>
> >> ;)))), che l'operatore umano avesse bisogno, tramite appunto
> >> l'interfaccia (UI) di (A) verificare lo stato corrente delle macchine
> >> controllate, (B) avviare/arrestare manualmente dei cicli di
> >> lavorazione, (...)
> > Ahemmm, qui si sta volando _molto_ alti...
>
>  E pensa che ho elencato solo le funzioni (che ritengo) "di base". ;)))
>
> > Qualcuno di voi ha mai
> > visto alcune di queste macchine utensili che accettano i programmi dalla
> >  porta seriale?
>
>  Sì.
>
> > Sono degli scatolotti indescrivibili ed e' _molto_
> > grassa  quando accettano i programmi da seriale e non solo da dischetto
> > (spesso  nemmeno da 1.44MB).
>
>  Infatti. ;)
>
> > Oltre a quello che Francesco indicava nella prima e-mail (cat >)
> > la cosa piu' avanzata che riescono a fare sulla linea e' il reset (della
> >  linea, intendo) per acquisire un nuovo programma. Spesso per farlo
> > bisogna  andare sulla macchina, resettare il sistema, dirgli "Aspetta un
> > nuovo  programma dalla seriale", inviarglielo da PC e dirgli (dal
> > sistema di  controllo) "Programma completo".
> > Quelle un po' piu' nuove non fanno molto di piu'...
>
>  Immagino: le mie conoscenze si fermano a c.ca 15 anni fa... lavoravo in
> IRMAC (Urago Mella), che probabilmente era conosciuta, e facevamo
> macchine per calze (Lonati era già così grosso che definirlo un
> concorrente voleva dire, per noi, darci delle arie ;)). Ci ho lavorato
> solo un anno e mezzo.
>  Le nostre macchine erano però piuttosto ben fatte e molto "rifinite"
> rispetto allo standard del settore (sono stato in qualche calzificio dove
> ho potuto ammirare qualche "mostro" della concorrenza) e la IRMAC non è
> certo fallita per l'inadeguatezza del suo prodotto (se ben ricordo, la
> IR5 era un gioiellino: tutta elettrovalvole, magneti... e schede con
> 6809).
>
>  Distribuivamo anche un CAD (sono andato a montarlo in Olanda) per la
> creazione dei motivi "ornamentali" (il disegno sul gambaletto della
> calza) però, come giustamente dicevi tu, il programma "compilato" dal CAD
> doveva essere trasferito in macchina via floppy (1,44MB) oppure via
> seriale... ma dall'altra parte del cavo non c'era un PC "di controllo":
> c'era uno "scatolo" che trasferiva i dati dall'onnipresente floppy alla
> macchina (una specie di "gateway" per floppy su seriale). ;)
>
> >>  ...mentre con Linux bisogna ancora vedere se il driver esistente
> >> soddisfa i requirement. :)
> >> (magari basta RTLinux per poter usare il driver standard)
> > Eheee, ricordo che parliamo di sistemi in cui l'input su seriale
> > arriva alla stratosferica velocita' di qualche decina di kiloBIT al
> > secondo (38 - 56, non di piu')
>
>  Infatti... da quel che capisco (da Erix) il "problema" non è la velocità
> quanto le "capabilities".
>
> > dove le velocita' possono essere cambiate
> >  con operazioni del tipo "smonti il pannello e cambi posto a quei
> > jumper"  ... e dove spesso si lavora in modo asincrono: la macchina
> > procede quando  ha ricevuto il pezzetto di programma da elaborare,
> > altrimenti aspetta.
> > Non d'appertutto ci sono le ferrari e la meccanica e' ordini di
> > grandezza piu' lenta dell'elettronica (ed informatica) "generale".
>
>  Certo... ho capito... però mi pare quantomeno "strano" che in un'area
> così industrialmente attiva (e con progettisti che non sono inferiori
> proprio a nessuno) come Brescia si sia rimasti, sotto questo punto di
> vista (il "controllo centralizzato" con tecnologie un pò più moderne
> dell'ascia di pietra), praticamente fermi a quindici anni fa.
>  Quello che mi dici non si discosta molto da quanto vedevo io a suo tempo:
> con l'elettronica, per esempio, eravamo anni-luce avanti al mercato
> statunitense (loro lavoravano ancora unicamente con l'aria compressa:
> tutto meccanico).
>
>  Conosco alcune persone (ex IPSIA Moretto) che progetta nel ramo
> industriale, soprattutto in piccole imprese, e mi par strano che nessuno
> si sia dato da fare, ad esempio, in ambito Linux (Erix sarebbe un
> pioniere in questo campo?), tenendo soprattutto conto del fatto che le
> "tecnologie" impiegabili non richiedono hardware con prestazioni "di
> punta".
>
>       Ciao,
>             Luca
>
>
>




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