quasi OT
Bauno
bauno a inwind.it
Ven 20 Set 2002 17:22:30 UTC
On Friday 20 September 2002 18:03, Maurizio Paolini wrote:
> E' infine anche vero che ultimamente non e' piu' X che carica di piu' la
> macchina, ma il Desktop manager: kde e' molto esoso di risorse, e altri
> desktop leggeri non sono per nulla appetitosi per l'utente 'ex-windows',
> gnome non so, non lo conosco abbastanza.
E` vero fino ad un certo punto. Certo se usi twm il sistema è leggerissimo.
Xò la pesantezza di Gnome e KDE dipende anche da XFree: che ha un toolkit
vecchio di decenni (provate a lanciare xedit), ormai inutilizzabile a causa
della sua obsolescenza. Quindi la programmazione di X è in pratica la
programmazione di un toolikit che a sua volta si appoggia a un altro
toolkit che a sua volta rifà da zero i widget di X. Non il massimo in
termini di efficienza.
A questo si aggiunge il fatto che la trasparenza rispetto al network è in
teoria una bella e nobile cosa, in pratica nella maggior parte dei sistemi
desktop non viene mai (ma proprio mai) utilizzata e si limita a tarpare le
ali a X, che non ha quelle caratteristiche di "responsiveness" (reattività)
che ormai l'utente desktop si aspetta. La mia personale opinione è che un
sistema siffatto, su un desktop, sia una completa assurdità.
Infine, la stratificazione è ormai eccessiva: per aggiungere le moderne
tecnologie si sono accumulati layer su layer (SDL, OpenGL, glx, Mesa, dri,
etc...) che oltre a generare, in alcuni casi, un autentico casino, non
hanno quelle caratteristiche di efficienza richieste dalle applicazioni
grafiche.
E, dulcis in fundo, mi dicono (ma qui parlo x sentito dire, non avendo mai
guardato neanche il sorgente) che la programmazione di driver video per X
sia un autentico casino, un po' migliorato con la serie 4.x, ma comunque
molto complicato rispetto ad altre realtà (tutti sapete a cosa mi riferisco
:).
> Ci sono difficolta' che nascono dalla modularizzazione tipica degli
> ambienti unix: cambiare la risoluzione dello schermo e' compito di X, e
> quindi diventa estremamente difficile far si' che il desktop si aggiusti
> con icone e compagnia;
Veramente a me sembra che il problema qui sia che X-Windows, nell'anno di
grazia 2002, ancora non consenta di cambiare al volo le dimensioni dello
schermo, cosa che in Windows c'è dai tempi del 3.x.
> questo verrebbe piu' facile in un sistema
> integrato in cui grafica e desktop sono un tutt'uno...
Ciò che servirebbe è un motore grafico con delle API comprensibili, un
toolkit moderno e, se serve, utilizzabile senza ulteriori intermediari, e
l'integrazione (integrazione, non aggiunta) di quelle tecnologie (3D etc..)
ormai diventate irrinunciabili su un desktop. Poi l'interfaccia grafica può
essere quella che vuoi, come del resto succede anche su Windows.
Il problema è che una cosa del genere non si riuscirà mai a fare, x'
significherebbe mettere d'accordo centinaia di sviluppatori spesso dotati
di ego smisurato su una soluzione comune. Cosa che sembra impossibile, e
che è il bello e il brutto dell'Open Source.
> ma questo e' MALE
> (direbbe il Giuzzi), seguendo questo ragionamento si arriva rapidamente
> al 'supermostro' che e' simultaneamente sistema operativo/server grafico/
> desktop con i problemi che ne derivano (vedi windows).
E` come dire che tra dittatura ed anarchia non ci sono alternative, mentre
mi sembra che la democrazia, bene o male, sia meglio di entrambe.
Tra un sistema monolitico e centralizzato (MS) e uno in cui ognuno fa quel
cavolo che vuole, e appena si propone una tecnologia spunta subito un
gruppo concorrente a dire che quella tecnologia fa schifo e ne sviluppa
un'altra, con il risultato di incasinare il tutto e disperdere preziose
risorse, si possono trovare delle buone vie di mezzo, penso.
> 'nzomma, io voto per X...
Io non sono certo x la scomparsa di X-Windows, quanto x la creazione di un
motore grafico alternativo + tagliato x il desktop. Si può fare, guardare
OS-X di Apple x credere.
--
Bauno - Eurydices, oro, properata retexite fata!
"A cynic is a man who, when he smells flowers, looks around for a coffin."
- H. L. Mencken
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