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Maurizio Paolini paolini a dmf.bs.unicatt.it
Ven 20 Set 2002 16:03:09 UTC
> From: Enrico Colombini <erix a erix.it>
>
> >Qui c'è dietro un problema tecnico fondamentale, che si chiama 
> >X-Windows, e che è uno dei maggiori ostacoli all'evoluzione della 
> >"parte desktop" di Linux.
>
> Mi trovi perfettamente d'accordo.

Attenzione: Xwindow e' pesante, sono d'accordo, ma e' anche enormemente
piu' flessibile e potente rispetto ad altre metodologie.  Faccio un 
esempio forse non standard:  la SUN nelle sue workstations di un po' di
anni fa (diciamo SunOS 4 o precedenti, se non erro) utilizzava la grafica
'SUNVIEW', proprietaria.  Sicuramente era ben piu' leggera rispetto al
successivo 'OpenWindows', basato su X... ma... non potevi lanciare
applicazioni grafiche remote (tra le altre cose) e alla fine e' stata
abbandonata da SUN (e ti assicuro che sono stati DOLORI, per gli sviluppatori,
tra cui c'ero io).

L'optimum potrebbe essere quello di avere una alternativa: un server 
grafico leggero per i PC usati per i soliti lavori tipo 'segreteria', e
il server X per gli 'smanettoni' che vogliono la potenza e flessibilita',
ma allora cominci inevitabilmente a perdere alcune delle caratteristiche
che distinguono Linux da windows.

E' infine anche vero che ultimamente non e' piu' X che carica di piu' la
macchina, ma il Desktop manager:  kde e' molto esoso di risorse, e altri
desktop leggeri non sono per nulla appetitosi per l'utente 'ex-windows',
gnome non so, non lo conosco abbastanza.

Ci sono difficolta' che nascono dalla modularizzazione tipica degli
ambienti unix:  cambiare la risoluzione dello schermo e' compito di X, e
quindi diventa estremamente difficile far si' che il desktop si aggiusti
con icone e compagnia;  questo verrebbe piu' facile in un sistema integrato
in cui grafica e desktop sono un tutt'uno... ma questo e' MALE (direbbe
il Giuzzi), seguendo questo ragionamento si arriva rapidamente al 
'supermostro' che e' simultaneamente sistema operativo/server grafico/
desktop con i problemi che ne derivano (vedi windows).

'nzomma, io voto per X...

> Quanto ai programmi Microsoft, a mio parere e' inutile ceracare di fare
> un'applicazione Word-compatibile al 100%, perche' Microsoft continuera' a
> cambiare Word come gli pare.
> Bisogna invece fare pressioni perche' i dati dei formati vengano resi
> pubblici (e non siano coperti da 'brevetti' o altro); sarebbe sufficiente
> che cio' avvenisse nella pubblica amministrazione. E' sul controllo dei
> dati che si fonda il monopolio, non su quello dei programmi; ad esempio, io
> con Windows non ho mai usato ne' Internet Explorer ne' Outlook Express e
> cio' non mi pone alcun problema di lavoro, perche' i formati HTML e delle
> mail sono pubblici. Devo invece usare Word, altrimenti non leggo i
> documenti del mio editore (e viceversa).

I tuoi discorsi sono giusti, ma non bastano per cambiare una realta' di
fatto conseguenza del monopolio di Microsoft.  Se immaginiamo che
"l'uso di word" sia un punto di minimo relativo, e l'uso di un altro 
formato sia un punto di minimo assoluto (faccio per dire), per passare
da uno all'altro c'e' bisogno di 'fare fatica'.  E' importante a mio
avviso capire qual e' la strada da seguire che renda il percorso 
percorribile da parte delle realta' che abbiamo in mente.

Es.

1. Utilizzo di OpenOffice/Staroffice su windows.
2. Utilizzo degli stessi su Linux.
3. Abbandono del formato word a favore di un formato aperto.

Notasi che al punto 3 si puo' anche abbandonare OpenOffice, cosa che non puoi
fare prima.

In certe realta' si puo' anche essere piu' drastici: ad esempio, in una
scuola elementare/media, i docenti possono anche iniziare con strumenti
aperti, tanto gli alunni sono (per loro fortuna) ancora non inquinati;
il problema in questo caso e' semmai convincere l'insegnante.

>
> Una possibile leva da usare e' quella del rischio: si rendono conto i
> signori che parlano di e-government di cosa vuol dire mettere in mano alla
> Microsoft le backdoor del governo, delle elezioni e della pubblica
> amministrazione? 
> Credo che questo argomento possa essere ascoltato con piu' attenzione
> rispetto a una generica crociata a favore del software GPL, se non altro
> perche' ha una solida base pratica ed e' lontano da ogni considerazione
> ideologica.

Questa leva viene usata gia' ora moltissimo, ma non basta... a fronte
di una proposta (faticosamente elaborata) a favore del software libero
e' sufficiente un piccolo intervento di Microsoft per mandare tutto
all'aria... vedasi i vari dietrofront del governo americano.

mp



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