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Debian: foruna che eri coerente!?!

Luca Giuzzi giuzzi a dmf.unicatt.it
Lun 16 Set 2002 09:16:30 UTC
On Mon, Sep 16, 2002 at 09:04:45AM +0200, Alieno666 wrote:
> 
> La Debian non la ho ancora reinstallata (sono senza lettore cd!) e onestamente 
> mi stanno passando tutte le voglie anche a leggere i vostri commenti.
> Piuttosto non è che sapreste indicarmi una buona distro basata su debian che 
> sia almeno un poco user friendly o magari sviluppata in italiano? anche se è 
> instabile non mi interessa affatto tanto la userei come getaway nella mia 
> piccola rete (2 pc...) casalinga...
> 
> grazie come al solito
Mah... per un gateway secondo me debian "standard" potrebbe andarti bene:
 il sistema base e' piccolo e puoi tranquillamente selezionare solo
 i 3/4 pacchetti che ti interessano (fra cui la nazionalizzazione italiana);
 in piu' il tutto si installa abbastanza bene via rete, per cui la mancanza
 di un lettore CD non dovrebbe vincolarti piu' di tanto.

Venendo al resto del thread: intendiamoci... non e' che debian sia
 "piu' facile" o "piu' difficile" di RedHat o Slackware: e' solo che
 alcune cose sono fatte in modo molto diverso ed e' necessario leggersi
 la documentazione opportuna se si e' abituati ad una altra distribuzione,
 salvo ritrovarsi i nuovi files di configurazione sovrascritti all'update
 successivo.

 Personalmente su PC non permanentemente in rete ed usati soprattutto
 come desktop utilizzo RedHat; su macchine non i386 o su server tendo a
 preferire debian... faccenda di gusti!

 Venendo al discorso pacchettizzazione: se ne e' gia' parlato ad iosa...
 le distribuzioni basate su RPM sono `discrete', nel senso che mutamenti
 funzionali corrispondono ad un incremento del numero di versione;
 all'interno della medesima versione e' da prevedere compatibilita'
 binaria; debian unstable (la stable e' stabile, ma molti preferiscono
 la frozen o addirittura la unstable sulle loro macchine personali) 
 evolve in modo continuo: un dist-upgrade puo' sostituire gruppi di
 8/10 pacchetti alla volta e ricalcolare le dipendenze qualora venga
 installata una libreria che richiede una nuova API... chiaramente
 questo ha vantaggi (ie. non servono tante librerie di compatibilita' verso
 il basso) e svantaggi, fra cui quello che eventuali pacchetti esterni
 devono essere costantemente sincronizzati con i mantainers del
 sistema base. Direi, in effetti, che la struttura dei ".deb" sconsiglia
 l'uso di soluzioni pacchettizzate esterne (soprattutto, ripeto, per
 la "unstable"); con gli "rpm" e' meglio (vedi "dipendenza per file" vs
 "dipendenza per pacchetto"... entrambi gli approcci stanno ora convergendo
 verso "dipendenza per funzionalita'" ma questa terza opzione e' MOLTO
 difficile da implementare per bene), ma non so quanti di voi abbiano
 provato ad installare materiale di terze parti sulla rawhide di RedHat
 [puo' funzionare, ma puo' anche morire in modo improvviso e sanguinolento].


 In definitiva: non c'e' una soluzione "migliore" o "ideale"... tutto dipende
 da cosa devi fare... distribuzioni diverse sono, all'atto pratico,
 SISTEMI OPERATIVI DIVERSI (anche se basati sul medesimo kernel e sui
 medesimi programmi), per cui e' ragionevole aspettarsi che certe cose
 debbano essere fatte in modo diverso quando le si cambia... 

Ciao,
 lg





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