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linux day

Di Giovambattista Giorgio digiovam a bsing.ing.unibs.it
Mer 17 Mar 1999 08:24:43 UTC
On Tue, Mar 16, 1999 at 01:17:04PM +0000, Luca Giuzzi wrote:
> 
>  alcuni rischi in cui \`e bene non incorrere. Una cosa importante da definire,
>  in particolare \`e il tipo di persone a cui si vuole parlare e il tipo di
>  gente che si vuole raggiungere. Da questo punto di vista vedo almeno quattro
>  possibili categorie di persone:

Ho avuto anch'io l'impressione che ognuno di noi ha in mente un "target" 
differente di persone a cui rivolgersi. Non a caso la discussione riguardo
i giorni della settimana migliori per il "linux days" sottinde genti
diverse da coinvolgere.

>  1. Persone che gi\`a utilizzano linux e che vogliono conoscere altra gente
>   interessata in questo sistema operativo, piuttosto che ricevere informazioni
>   pi\'u o meno tecniche su determinati aspetti come ad esempio l'hardware
>   supportato, i problemi di sicurezza, la riconfigurazione del kernel, il
>   supporto per piattaforme non-intel, etc.
>  2. Hobbisti e/o persone che stanno cercando una piattaforma per svolgere
>   attivit\'a particolari in cui sono interessati e che non sono soddisfatti
>   delle soluzioni disponibili sotto M$; ad esempio RadioAmatori, Astrofili,
>   etc. (e qui sarebbe bene concentrarsi su, da un lato, il supporto per 
>   protocolli tipo AX25, dall'altro su pacchetti applicativi ``grossi'' 
>   sviluppati originariamente per sistemi `non domestici' tipo Grass, BrlCad,
>   Xephem o tutte le applicazioni specifiche per il fotoritocco di immagini
>   astronomiche e il tracciamento di satelliti)
>  3. Insegnanti (massimalmente di scuola superiore): situazione in cui si
>   dovrebbe insistere innanzitutto sullo scarso costo del sistema e sulle
>   ottime prestazioni anche su hardware `datato' (contro: Windows98 funziona
>   su di un Pentium-III come GEOS su un C64... solo che GEOS \'e pi\'u stabile!)
>   nonch\'e il fatto che i comandi stile Unix sono standard su un numero
>   elevato di piattaforme e che ambienti desktop (ci sono anche cose pi\'u
>   leggere di KDE e di GNOME... un buon filemaner + afterstep o wmaker possono
>   offrire una soluzione abbordabile e `user-friendly enough' anche su un 486
>   a 33Mhz) rendono il tutto non eccessivamente difficile da usare. In questo
>   caso poi credo che l'insistere sulla protezione offerta da un meccanismo di
>   login (molti di loro non sanno che cosa sia un login, credetemi...) e sui
>   dettagli di `multi-user' possa essere valido.
>  4. Gente che ha sentito parlare
>   attraverso la stampa o televisione di questo prodotto `shareware' e che si
>   chiede che cosa sia e perch\'e ci sia un certo interesse. 
> 
> Logicamente il tipo di audience che ci si pu\'o aspettare \'e un po' un misto
> di tutti questi e sarebbe bene cercare di organizzare il programma in modo tale
> che ognuno possa trovare qualchecosa di interessante ed eventualmente contattare
> dei referenti in seguito per chiedere informazioni pi\'u dettagliate. 
> Tornando ad una idea che era stata originariamente lanciata -la distribuzione di
>  CD- non so che dire (a parte le "distribution wars") : potrebbe essere una
>  ottima cosa, potrebbe essere abbastanza pericolosa per certa gente (categorie
>  3 e 4) che si ritroverebbe magari a completare l'installazione senza problemi
>  ma a considerare che alla fine, senza la dovuta riconfigurazione, resterebbe
>  delusa da un sistema "ostico" (per loro) e per cui le applicazioni si 
>  comportano in modo strano (... conosco gente che \'e rimasta sorpresa dalla
>  finestra contenente il prompt del DOS in Windoze... ) e "antintuitivo".

Le categorie 3 e 4 secondo me sono le piu' importanti e alle quali bisognerebbe
rivolgersi in massima parte. 
E' vero che per chi viene dal Windoze puo' sembrare ostico linux pero' la 
documentazione e' la piu' completa possibile (amo le sottodirectory di /usr/doc 
della debian), e probabilmente chi ha utilizzato sempre prodotti M$ nemmeno 
immagina che ci possa essere tanta documentazione.  
Non so se fotocopiare "Appunti Linux" di Daniele Giacomini (circa 2000 pagine) 
venga a costare un prezzo ragionevole e se sia il caso di affiancarlo ai cd-rom
da distribuire, che ne pensate ? Non vorrei spaventare la gente con un libro
troppo alto.

Ciao
	Giorgio Di Giovambattista
  



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