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2011/4/4 Edoardo Maria Elidoro <edoardo.elidoro a gmail.com>

> Il giorno lun, 04/04/2011 alle 12.56 +0200, Andrea Gelmini ha scritto:
> > A meno che tu non riesca a trasporre l'informazione crittografica nel
> > QRCode, ma sarebbe
> > necessario controllare quanta informazione puoi mettere in un QRCode.
>
> Un QRcode dovrebbe poter contenere:
> Numeric code only: Max. 7,089 characters
> Alphanumeric: Max. 4,296 characters
> Binary (8 bits): Max. 2,953 bytes
> Kanji/Kana: Max. 1,817 characters
>
> --
> Info/Lamentele/Segnalazioni: andrea.gelmini a gmail.com
>

l'alternativa a cui avevo pensato era quella di creare
1) il documento firmato digitalmente
2) la copia per stampa con apposto il QRCode, il quale altro non era che
l'hash SHA256 (o sha1+md5 o insomma qualche hash di controllo) del documento
firmato.

a quel punto se mi alteri il documento stampabile quando vado a fare la
comparazione con quello firmato digitalmente mi accorgo della differenza.
se mi cambi il qrcode non ho + la corrispondenza con l'hash.

ovviamente parliamo di documenti dove la modifica risulta evidente, percui
documenti di testo, e non immagini che possono contenere materiale
steganografato, o comunque file che possono essere alterati a basso livello
mantenendo la "parvenza"
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