linux user group brescia

immagine del castello

Archivio della mailing list

[LugBS] Linux e scuola

Andrea Gelmini andrea.gelmini a lugbs.linux.it
Ven 5 Mar 2010 10:53:18 UTC
Il 02 marzo 2010 23.10, Luigi Fraccaroli @Tele2
<luigifraccaroli a tele2.it> ha scritto:
> E torno quindi alla domanda iniziale: da che parte cominciate per proporre
> ad una scuola un percorso di avvicinamento al problema e successiva
> sostituzione dell'intero parco software?

Buongiorno,
   l'argomento è parecchio articolato, e probabilmente meriterebbe una
discussione de visu.
   Mi permetto di farle notare solo un aspetto, a mio avviso piu' che
cruciale, ovvero come, contrariamente ad un'idea diffusa, utilizzare
il software libero non richieda la sostituzione in toto né
dell'infrastruttura, né delle competenze.
   Un'idea del genere, ovviamente, spaventa e allontana anche le
persone piu' interessate, che, comprensibilmente, iniziano a
immaginare scenari di drammatica migrazione.

   In particolare alle scuole consigliamo un approccio graduale.
   In primis l'utilizzo del software libero su piattaforme chiuse
(tipicamente prodotti Microsoft).
   Il fatto, per esempio, di proporre Gimp in luogo di Photoshop ha i
seguenti vantaggi:
   a) i due programmi possono conviviere ed essere usati
contemporaneamente (felicita' dell'utente finale: provo e vedo senza
dover cambiare le mie abitudini);
   b) Gimp puo' essere copiato dalla scuola/insegnanti a tutti gli
studenti (questo non solo mette al riparo la scuola da comporamente
illeciti, ma educa alla legalita' gli studenti: non ti copio Photoshop
perchè è illegale, ma posso darti, e tu puoi dare a chi vuoi, Gimp);
   c) Gimp puo' essere migliorato: gli studenti interessati possono
usare il codice sorgente per imparare a programmare, aggiungere
funzionalita', produrre documentazione o tutorial (anche qui, magari
andando a solleticare in senso positivo l'ego degli stessi: produci
uno screencast che metti su youtube, e che vedranno tutti gli
interessati; piu' visite arrivano, piu' questo sara' di sprone per
produrre materiale ulteriore e meglio).

   Una volta capito che il software libero non è diverso,
nell'approccio, a quello chiuso (e quindi aver tranquillizzato
l'utente sul "riciclo" delle capacita' gia' acquisite), è possibile
fare il passaggio ad un sistema totalmente basato su software libero.
come Ubuntu.
   Ora, la chiave di volta, a mio avviso, non è quello di far
installare Ubuntu sulla macchina (l'utente finale teme di fare un
danno e non avere il sistema funzionante), ma di far provare una Live
CD, o di far installare su chiavetta USB.
   Fatto questo si puo' pensare di traghettare il tutto su
un'installazione fissa.

Se ne avra' tempo e voglia volentieri le illustreremo come abbiamo
operato sulle scuole che, ad oggi, hanno dimostrato interesse.
Ovviamente un campo piu' semplice, per tutti noi, in quanto dalla
dirigenza in giu' c'è stato un interesse iniziale molto forte.

A presto,
Andrea




Maggiori informazioni sulla lista Lug