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Maurizio Paolini
paolini a dmf.unicatt.it
Lun 12 Dic 2005 15:06:35 UTC
On Mon, Dec 12, 2005 at 01:56:11PM +0100, DisKre Panza wrote:
>
> La vendita di Windows «in bundle» - diciamo cosi` - e` un accordo
> che conviene ovviamente a M$, ma conviene anche al produttore che sa
> di avere un mercato pressoche' illimitato [...]
Diciamo che si tratta di un "accordo capestro". MS dice, se installi
windows su tutti i pc che vendi ti facciamo uno sconto del 50%;
(leggi: se vuoi fare diversamente da come ti suggeriamo noi, il s.o.
windows ti costa il doppio).
Visti i margini minimi di guadagno di un venditore di pc di fatto non
c'e' scelta! O decide che con MS non vuole avere a che fare (ma purtroppo
non puo perche' ci sono i clienti che vogliono il software che vedono
pubblicizzato in tv, o comunque danno per scontato che ci sia quello)
oppure sta al gioco.
A quel punto, fermo restando che nell'EULA c'e' scritto chiarissimo che
l'acquirente ha diritto al rimborso, tutte le spese di rimbordo del s.o.
finisce che ricadono sul rivenditore; poco male, visto che una percentuale
irrisoria di clienti poi si avvalgono della clausola, ma quando qualcuno
lo fa ovviamente qualunque mezzo viene usato per farlo desistere.
> cosi` (detto in soldoni: tanto anche se s'impianta chissenefrega, lo
> sanno tutti che Windows fa cosi`, e quindi...)
Si, questa e' un'altra faccia della medaglia. Se si compra un 'linux' e
si pianta, si dice che linux fa schifo, se si pianta windows... e' normale.
> Ora, che io sappia, richiedere la restitutizione dei soldi di un Win
> pre-installato e` una cosa che fa un po' ridere, perche' al produttore
> costa praticamente una cifra irrisoria, se non addirittura nulla.
> Quindi, al di la` delle gabole legali, il giuoco per Lui (il
> produttore hardware) non vale la candela. E quindi, ovviamente, ti
> risponde picche.
Mmh, diciamo che fa di tutto per dissuadere il cliente; dal punto di
vista legale pero' il cliente ha *diritto* al rimborso.
mp
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