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L'open source secondo Microsoft

Luca Coianiz luca a coianiz.it
Dom 9 Mar 2003 07:59:06 UTC
DisKre Panza said:
>
> mercoledì 05 marzo 2003 Luca Coianiz ha scritto :
>
>>  Per fare una "valutazione  d'impatto ambientale" potresti usare uno
>> dei tanti LiveCD,
>   Scusa, Luca.  Ho gia` fatto le  mie prove. Il problema  non e` usare
> OpenOffice,  il problema  e`  che  Linux in  grafica  in  quei pc  non
> regge... Forse  Mandrake, che  e` compilata  per la  classe pentium...

 Ok... il mio POV era, lo riconosco, piuttosto semplicistico.
 Sarebbe un grosso problema, nella tua azienda, usare una distro
commerciale (RH, UnitedLinux o altro) e ricompilarla per i PC client che
avete?
 Non mi pare, il mio, un atteggiamento "elitario": la ricompilazione del
kernel non solo "è prevista" ma i source li mettono lì apposta: il fatto
che ti arrivi compilato per 386 è dovuto solo alla necessità di far
partire Linux su tutte le macchine, anche le più vecchie.
 Scusami se ti dico cose strarisapute ma...

> Suse  non  so,  ma  (non offenderti)  non  voglio  "comprare"  Suse...
> Piuttosto cambio i Pc, se proprio devo...

....questo tipo di frasi "piuttosto cambio l'hardware" è proprio ciò che,
in genere, ti costringe a fare MS con Win.

 Probabilmente ricompilando per 586 0 686 (a seconda del processore che
hai sulle macchine) la distro che scegli otterrai effetti migliori che
non installando Windows/2000 (forse: su Linux come client sono, d'accordo
con te, ancora molto subbioso... anche se qui in ML pare che non si usi
altro).
 Se poi il problema, come dicevi, "non e` usare OpenOffice" risparmi anche
i quattrini di Office (che spenderai nella distro e, magari, per comprare
un pò di RAM).

Nota: non vedo perchè dovrei "offendermi": non lavoro per SuSE. ;-)
 Penso solo che se uno usa Linux a casa può fare quello che gli pare
(SuSE, RH, Mdk, Slack, Debian... tutte buone) ma se ci lavora direi che
"dovrebbe" preferire un qualche "supporto commerciale" (come ovviamente
anche quello di RH, non lo metto in dubbio)... e quello si paga.
 Se poi paghi il solo supporto oppure anche parti di software (Yast, tanto
per fare un nome) la cosa mi pare piuttosto ininfluente: per quanto
riguarda l'utilizzo "home" non ho mai visto di buon occhio i S.O. "pay"
mentre per quanto riguarda l'uso aziendale non ho mai visto bene S.O.
"gratuiti" (e non dico di proposito "free", che come sappiamo è un altro
concetto): mi danno troppo l'idea dell'aziendina che pirata Windows con
la scusa che "non ha i soldi per pagare un S.O." e poi compra macchinari
per decine di milioni. ;-)

>>  In generale mi pare che ci  sia molto casino e poca chiarezza sugli
>> obbiettivi  e che  ogniuno, portanto  il suo  POV, non  consideri le
>> diverse  situazioni o,  peggio,  che le  consideri "sbagliate"  (una
>> specie di "razzismo informatico").
>   Mi sei  sempre piaciuto perche'  alla fine non  le mandi a  dire, le
> canti chiare.  Credo pero`  che in  questa mailing  list non  si possa
> parlare  di  "razzismo  informatico".  Sicuramente  esiste  in  alcuni
> newsgroup (che per altro evito di frequentare), ma non qui.

 Ehm... ti ringrazio del complimento ma... non è che io volessi
stigmatizzare qualcosa (o qualcuno) in particolare: il mio era piuttosto
un invito a vedere le posizioni altrui "con mentalità più aperta" (o
"open" se preferisci).
 Mi piace molto, per esempio, leggere i mex di Paolini e di Erix (ma anche
i tuoi): nessun "giudizio" sull'argomento per come viene trattato dalla
"controparte" ma un tentativo costante di elevare il livello della
discussione inserendo "productive text" senza svilire le idee della
persona a cui stanno rispondendo.
 Sarà anche, la loro, "deformazione profesionale"... non lo metto in
dubbio... però rispetto ai flame ed alle religion wars (di cui abbiamo un
bisogno veramente minimo IMHO) ritengo che leggere un loro messaggio ti
"faccia crescere": sia tecnicamente sia nell'ambito delle interrelazioni
personali.

>   L'ho detto e lo ribadisco: secondo  me e` solamente una questione di
> tempo. O verremo  travolti dal concetto `palladium' (e  a questo punto
> renderemo onore  a Ray  Bradbury e  al suo  Fahrenait 451),  oppure il
> computer diventera` quel che e` sempre stato: un "elettrodomestico".

 Mi trovi d'accordo... ed il riferimento a Bradbury è assolutamente
appropriato. :-|

      Ciao,
            Luca






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