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Linux Mission Impossible I

Maurizio Paolini paolini a dmf.unicatt.it
Ven 7 Feb 2003 11:14:31 UTC
> Subject: Re: Linux Mission Impossible I
>
> On Thu, 6 Feb 2003 etajfa a tin.it wrote:
> > Piuttosto è interessante l'idea di utilizzare il server X remoto di una
> > macchina più potente.
>
> > Non ho ancora provato a farlo. Da che parte devo incominciare?
>
> 	Dalla variabile d'ambiente DISPLAY. Quella dice ai "programmi che 
> girano sotto X" a quale server devono mandare i comandi e, in definitiva, 
> su quale schermo deve comparire la finestra (e da che tastiera e mouse 
> ricevere i comandi).

Aggiungo solo che "ssh" si preoccupa in modo automatico di gestire nel modo
giusto la variabile DISPLAY, creando un canale (peraltro criptato) per il
traffico X.

In altre parole, potresti fare (tra le tante cose possibili):

1. lancio X in modo "minimale" con "xinit" invece che startx, cosi' mi
compare solo una finestra con "xterm" e nemmeno un window manager.

2. lancio (se voglio) un window manager minimale, ad esempio "twm&"

3. faccio "ssh" sulla macchina remota

4. lancio il programma sulla macchina remota, ad esempio "ooffice ..."

Se invece si vuole un intero ambiente desktop tipo kde, senza impegnare la
macchina locale, conviene utilizzare qualcosa tipo:

1. X --query remote-host

naturalmente dopo aver configurato il "kdm/gdm/xdm" sulla macchina remota
in modo che possa gestire le richieste di questo tipo.  In questo modo hai
una intera sessione che "gira" sulla macchina remota e utilizza la macchina
locale SOLO per la grafica X.

mp
> 	E' piu' facile di quello che sembra. In ogni caso nell'how-to di 
> XFree _dovrebbe_ esserci scritto. Parti da li'!
>
> > | ciao
>
> 	Ti e' possibile cambiare il carattere per il quoting? o in ditta 
> storcono il naso? Grazie!
>
> -- 
> 						Ciriciao
> 					LtC. Melkor?! B. Xapatan
>



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