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comando "halt"

Maurizio Paolini paolini a dmf.bs.unicatt.it
Mer 2 Feb 2000 08:37:46 UTC
Riguardo all'halt da utente:  temo che la risposta sia ben piu' 
drastica di quanto dice Giuzzi.   Dalla RedHat 6.1, la RedHat ha
aggiunto una funzionalita' (?) che sicuramente fara' piu' contenti
gli utenti che provengono dal mondo win, ma segue una filosofia un
po' contrastante con quella unix.

L'idea e' che chi si collega sulla console, chiunque esso sia, ha
diritto di vita e di morte sulla macchina.  Il meccanismo si basa
effettivamente su "pam", e i files di configurazione sono posizionati
in /etc/security, oltre che in /etc/pam.d.

In sostanza, la possibilita' di eseguire "halt" ce l'hai solo perche'
stai seduto davanti alla console; non ce l'avresti se ti fossi connesso
da fuori.

Ci sono sicuramente dei lati positivi in questo: chi sta seduto alla
console, se vuole, puo' sempre staccare la corrente!  A quel punto
e' meglio lasciargli la possibilita' di spegnere la macchina in modo
sano!  E poi con questo trucco diventa possibile assegnare l'ownership
di vari devices, tipo scheda audio, floppy, video... a chi sta'
utilizzando la console, senza la necessita' di sproteggere tutto per
permettere di sentire le musichine.  Il mio cruccio e' che 'sto fatto,
di portata sicuramente notevole, non e' quasi per nulla documentato
da RedHat!

Se noti, ora ci sono due eseguibili di nome "halt" (lo stesso per
reboot e shutdown), uno nel solito posto: "/sbin/halt", ed un altro
in /usr/bin/halt...  che in realta' e' un link simbolico ad un 
"wrapper".  E' quest'ultimo che viene eseguito dall'utente.

mp



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