linux user group brescia

[terzo tentativo di invio... uff]

Dico anch'io la mia rapidamente (e vorrei anche portare l'esempio del nostro
laboratorio didattico, anche se la realta' non e' molto confrontabile a
quella di una scuola media)

Riguardo alla scelta tecnica, posto che si voglia avere una situazione
simile a quella fornita dall'accrocchio hardware, mi sembra che la soluzione
"fattapposta" sia quella suggerita dal Gelma (mi pare si usi unionfs +
device mapper).

Peraltro c'e' da dire che un laboratorio linux configurato bene *non*
dovrebbe avere bisogno di questo tipo di meccanismi (con codici di accesso
personali).

In realta' mi sembra di ricordare che tali schedine hardware, che non so
come funzionino, diano dei seri problemi in ambienti dual boot.

Detto questo, la nostra situazione (facolta' di Scienze Matematiche
Fisiche e Naturali, Universita' Cattolica di Brescia) e', semplificando
molto, la seguente:

44 postazioni in dual boot (25 piu' nuove e le rimanenti piuttosto datate)
con windows XP (le nuove) o windows 98 (le vecchie) + Linux (e' una fedora 8)
un server che gestisce autenticazione (NIS + samba), condivisione (NFS/samba)
proxy, stampe e altri piccoli servizi.

La nostra politica e' di avere codici di accesso personali per ciascuno 
studente e docente, al momento ci sono circa 600 codici di accesso, ogni 
account ha una sua quota disco e una quota di stampe, le postazioni hanno
IP privato, statico, senza IP masquerading.

La condivisione del codice di accesso e della password tra linux e windows 
e' stata ottenuta con una certa fatica (soprattutto per windows XP), ma funziona.

La manutenzione viene tipicamente fatta via rete tramite "ssh" sfruttando
il "wakeonlan" per accendere le postazioni nei periodi di chiusura del
laboratorio.

L'uso di chiave pubblica/privata + ssh-agent permette di automatizzare molto
l'aggiornamento delle postazioni per la parte Linux.

Per la parte windows abbiamo un sistema di "propagazione" che permette di
duplicare la partizione windows di una postazione di riferimento su tutte
le altre e poi di apportarci le modifiche necessarie (nome macchina, indirizzo
IP e codice di licenza windows), anche questa pilotata completamente dall'ambiente
linux e quindi completamente automatizzata ed effettuabile da remoto durante
i periodi di chiusura del laboratorio.

Nota a margine: la partizione linux non e' praticamente mai necessario doverla
sistemare, a parte in caso di guasti hardware; lo stesso si puo' dire per
windows XP, che pero' tende a riempire la partizione con le informazioni sulla
personalizzazione di ciascun utente, che vengono scaricate dal server samba
e non sono cancellate alla chiusura della sessione (si puo' ovviare?).


Maurizio