linux user group brescia

On Sat, 2003-11-29 at 20:32, Francesco Abeni wrote:
> Ma cio' 
> che mi piace del software libero e' proprio che "non scende a compromessi".
> No, lo scopo del software non e' servire l'utente. Lo scopo del software 
> e' che l'utente possa servirsene.

Interessante concetto :)

> Linux non deve arrivare da nessuna parte. Non ha esigenze di mercato. 

Prego? Tu credi che quanto stai usando adesso sia prodotto da qualche
amatore nei ritagli di tempo? O forse dietro Linux ci sono centinaia di
milioni di $ di investimenti da parte di aziende (RH, Suse, IBM) che al
mercato ci pensano, eccome?

> Pertanto non deve proporsi in maniera piu' carina, o piu' facile: e' 
> li', basta sbattersi un attimo, scaricarlo e imparare a usarlo. Ti 
> costringe a essere un utente consapevole.

Questo ragionamento poteva avere un qualche valore 10 anni fa. Ma adesso
che nessuno può obbligare nessuno ad essere un utente consapevole, e che
ci sono SO che consentono di essere + o - produttivi con curve
d'apprendimento molto - ripide di quelle di Linux, chi glie lo fa fare,
all'utente, di diventare consapevole? Lo convinci tu? :)

> Il che mi sembra una buona cosa.

Il che sarebbe una buonissima cosa, se si potesse fare. Purtroppo non si
può. Decidere di abbandonare a loro stessi (e a Windows) il 98% degli
utenti x' non vogliono diventare consapevoli significa autoconfinarsi in
un ghetto in attesa della prossima notte dei cristalli (scusate il
paragone un po' macabro).



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Bauno - Eurydices, oro, properata retexite fata!
"I fatti sono la cosa piu` ostinata del mondo" (MB)