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Re: Re: OT? su 'Sono mongolo oppure no?'

pi.ric a tiscali.it pi.ric a tiscali.it
Gio 22 Nov 2001 15:50:57 UTC
-- Messaggio Originale --
>
>Il 11:28, giovedì 22 novembre 2001, hai scritto:
>
>> Mi ha dato estremamente fastidio vedere ancora usare in modo inopportuno
>> il termine 'mongolo'.
>> Per chi come me ha avuto modo di conoscere e frequentare le 'persone
down'
>> (non mi piace nemmeno questa terminologia ma la uso per intenderci) sa
>bene
>> quanto inappropriato e stupido sia usare il termine 'mongolo' nel modo
>che
>> è stato usato da Corbelli.
>
>Il termine esatto è "mongoloide" ossia "simile ai mongoli" in quanto i

>mongoli sono abitanti della mongolia....
>Giulio
>
E' una battuta?

Spesso si utilizziamo in modo improprio parole che assumono significati
diversi da quelli che le attribuisce l'etimologia.
E' un dato di fatto, nessuno è esente da questi errori.
Possiamo però correggerci e smetterla di usare parole che sono offensive
per il significato che assumono nel contesto temporale e culturale nel quale
vengono usate anche se non era nostra intenzione essere offensivi.

Per tua, vostra, mia buona lettura Vi riporto uno stralcio di questo testo.

Con questo chiudo l'argomento OT.
Buon GNU/LINUX a tutti.

Riccardo

Tratto da: Quando le parole cambiano la vita
autore:    Gianguido Scansani
http://www.rcvr.org/agbd/8giorno/anno0104/parole.htm

...omissis...
Il termine "mongoloide" in origine non aveva una connotazione offensiva
e rimandava ad una differenza nei tratti somatici del viso (il taglio obliquo
degli occhi, tipico dei popoli orientali), quelli che maggiormente colpivano
ad un primo sguardo; in seguito, nell'uso popolare il termine è diventato
offensivo, al punto da essere rifiutato con un senso di rabbia e di disagio
da chi ha un figlio, un fratello, un amico o un'amica Down. La parola "mongoloide"
ci riporta infatti ad una lunga, secolare storia di emarginazione, frutto
di ignoranza, di mancanza di rispetto, insomma di ottusità (questa sì) individuale
e collettiva, che escludeva la persona Down dalla società e non ne riconosceva
né la dignità, né i diritti, né le potenzialità. A differenza di "mongoloide",
l'espressione "persona Down" implica invece un approccio più scientifico,
dato il riferimento medico alla sindrome che porta quel nome, e sollecita
una consapevolezza etica ben più complessa e più matura. Questo passaggio
da un'espressione all'altra esprime un'evoluzione che c'è stata, e al tempo
stesso continua a sollecitarla, nel senso che oggi usare l'espressione "persona
Down" significa sostanzialmente fare cultura e portare novità di vita, laddove
l'insulto "Mongoloide!" tende invece a negarle e a fare regredire la collettività.
Resta aperta la questione a proposito dei termini "handicappato" e "disabile"
(e se, o in che misura, la persona Down si possa definire handicappata o
disabile).
...omissis...



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