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Upgrade sistema (solo info preliminari)

marco gh marcogh a atdot.org
Mar 27 Feb 2001 10:23:28 UTC
On Sun, Feb 25, 2001 at 07:39:06PM +0100, Luca Coianiz wrote:
> 
> #DEFINE  FLAME  NO
> 
> ----- Original Message -----
> From: Luca Giuzzi <giuzzi a dmf.bs.unicatt.it>
> 
>  Ciao Luca,
> 
>  Ho letto con MOLTO interesse (ed anche con MOLTO ritardo) gli sviluppi in
> ML sul mio messaggio originale: siamo partiti dal concetto di "update ed
> upgrade" per arrivare, dopo dissertazioni sui fs e su features che avrebbero
> comportato o meno il reboot del sistema, addirittura a parlare di Intercal.

c'e' gente che non ha molto da fare durante il giorno..
:)))))

> > Il problema dell'upgrade e' che dipende strettamente dalla distribuzione
> >  piuttosto che dal kernel `linux' (o bsd, o hurd o quello che si vuole).
> 
>  Io, per motivi "storici", ho una SuSE, ma solo perch? la mia "persona di
> riferimento" al momento della prima installazione, aveva preso quella, mica
> perch? mi facciano schifo RedHat, Caldera, Debian o altre (a parte forse
> Slackware, che m'aveva dato qualche dispiacere anni fa).

le distribuzioni sono come le donne: devi provarne un po' per decidere!
:)))

>  Come vedi NON sono motivi talmente forti da bloccarmi su SuSE: nel caso
> salti fuori che per far girare un server come si deve ? meglio usarne
> un'altra sono disponibile anche al cambiamento (ci mancherebbe altro).
> 
> > Distinguiamo due casi:
> >  1) applicazione di patches
> >  2) upgrade globale di sistema.
> 
>  Mi sembra giusto (e quantomeno professionale) fare questa distinzione.

per uno che ha usato redhat et similia, puo' sembrare professionale.

>  In genere il sistema (o anche il singolo prodotto: ad es. l'HTTP server) va
> patchato, per risolvere i problemi riscontrati, finch? E' patchabile: quando
> le "toppe" sono troppe e costituiscono una buona parcentuale del prodotto (o
> del sistema) ? consigliabile un UPGRADE che stabilizza e "ripulisce" il
> tutto.

debian distribuisce nella sua potato una versione vetusta di apache.
quando esce un bug di apache, quelli di debian backportano la patch verso la 
versione 'vetusta' di apache.
il motivo e' quello di avere un apache non all'ultima versione, ma assolutamente
bug-free.

(ndm: non esiste un limite alla applicazione di patch.. il mio kernel 
e' una continua patch dalla versione 1.1.. cioe' circa 200 patch..
senza contare quelle non ufficiali di alan cox.)

secondo me stai confondendo il numero di release di un pacchetto con gli update
di tale pacchetto.

> >  Le patches per un server VANNO  (non e' una raccomandazione, e' una
> >  regola) seguite dal system administrator... altrimenti i problemi
> >  sono garantiti.
> 
>  Assolutamente d'accordo: ci mancherebbe che i singoli utenti si mettessero
> a patchare i prodotti. :-)

perche' no? se hai un compilatore cosa ti vieta di patchare un pacchetto??
su macchine dove non ho l'accesso come root e dove il sistema di base e'
una ciofeca (es: solaris) la prima cosa che facevo era ricompilare
windowmanager, utility di sistema, gnome... (gnome NON sono riuscito a
compilarlo sotto solaris... era _decisamente_ una cosa complicata...)
:)))

> > Fortunatamente sistemi tipo apt o rpm consentono di
> >  automatizzare quasi completamente l'operazione (non conosco up2date e non
> >  l'ho mai usato... si tratta, in pratica, di un ftp+rpm pero').
> >  Una nota: la applicazione di patches e' prevista da tutti i sistemi e
> >  utilizza formati vari. La cosa `carina' e' che in fase di installazione
> >  il sistema identifica files di configurazione modificati (tramite un
> >  checksum) e chiede cosa si vuol fare(debian)/li preserva (rh... il file
> >  nuovo e' un .rpmorig)/li sostituisce (rpm... file nuovo=.rpmsave).
> 
>  Immagino che per l'applicazione di patches si debba (a meno di non voler
> andare fuori standard) seguire il formato adottato dal distributore (ad es.
> RPM per RedHat/SuSE/Mandrake, DEB per Debian, ecc.) e, meglio, scaricarle
> direttamente dal suo sito: ho visto che SuSE, come altri, mette a
> disposizione una sezione di sito apposita per l'update dell'OS e dei vari
> prodotti.

e' sempre meglio appoggiarsi a un mirror ufficiale.
tutte le distribuzioni ne hanno disseminati in tutto il mondo.

> 
>  Nel mio caso, salvo eventuali sviluppi, NON ho intenzione di andare a
> "giocare" con distribuzioni instabili o difficilmente upgradabili.

oh.. ma tu hai una suse, giusto??
momentanea incoerenza???
:))))))))

>  Al contrario: accetto consigli su quale distro pu? essere considerata la
> "migliore" (le virgolette DOVREBBERO servire a smorzare eventuali religion
> war: uscite dai VOSTRI panni per un momento e mettetevi nei miei) in
> merito ad argomenti come 
> "manutenibilit?", 
> "aggiornabilit?" e 
> "security":

date queste richieste penso che non ci sia altra scelta che debian.
il sistema apt unito alla estrema cura ai problemi di sicurezza di debian
ti permettono risolvere _PERFETTAMENTE_ e _COMPLETAMENTE_ i problemi
citati sopra.

senza ombra di dubbio.

> tenete in mente che io NON ci voglio giocare (per quello uso gi? Windows
> ;-))), non ci voglio programmare (se non brevi utilities) ma vorrei usare il
> mio sistema soprattutto come HTTP e Mail server.

ribadisco ancora: debian.

>  Questo soprattutto nel caso riuscissi a connetterlo ad Internet via ADSL:

usa pppoe.. e' una cretinata.. in 3 minuti l'abbiamo fatto io e gelmini..

>  Quindi, a seconda di cosa ? "meglio" per i vari aspetti, potrei anche
> gestire pi? d'una distro all'interno della rete (come mi pare gi? facciano
> alcuni di voi).

e' secondo me uno spreco: una volta che hai deciso una distro, ti conviene
dismettere le altre: seguire piu' distro per update diventa piu' pesante...

>  Vorrei anche fare tutto (quel che posso) a mano, per rendermi conto di quel
> che succede, automatizzando solo quelle funzioni che col tempo conoscer?
> bene e non riterr? necessario seguire sempre manualmente.
> 
>  La cosa che mi interessa di pi? sono quindi proprio le "guidelines" di cui
> parlavi sopra riferendoti alle "comode regole per mantenere un controllo
> della consistenza del sistema": se voglio diventare un passabile sysadmin (e
> netadmin) devo anche imparare (da qualcuno) come si fa.
>  Se sar? costretto andr? anche a qualche corso (mi piacerebbe un sacco ma
> costano parecchio... sigh), SuSE o IBM, ma DEVO imparare: per questo contavo
> MOLTO sul LUG.

io sono molto dubbioso sull'utilita' dei corsi informatici: un mio amico 
teneva questi corsi.. e il livello e' decisamente basso... non per causa di mio
amico, ma perche' le persone che andavano a un corso avanzato non sapevano
neanche cosa era la bash.

ciao!
p.s. non puoi accorciarli un po' i messaggi??
o almeno splittarli???

:)


-- 
BOFH excuse #303:

fractal radiation jamming the backbone



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