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R: R: APT for RPM

andrea gelmini andrea.gelmini a lugbs.linux.it
Lun 9 Apr 2001 17:54:14 UTC
On Mon, Apr 09, 2001 at 01:43:22AM +0200, Luca Coianiz wrote:
>  Capito: abbiamo un formato molto diffuso (Rpm) al quale mancano delle
> feature che invece ha un formato meno diffuso ma migliore.
no. rpm e deb differiscono in modo sostanziale nella gestione
dei pacchetti e delle dipendenze. mi sembra che tutto il vociare
in m/l riguardo la pacchettizzazione nasca dal fatto che nessuno
si sia mai letto uno straccio di documentazione sui pacchetti
(che per debian è disponibile direttamente dal sito).
ora, è palese che aggiungere un'opzione al programma sia proprio
l'ultimo dei problemi, in questo caso. la cosa va molto + in
profondità (ed è non tenendo presente questo che secondo me, sky,
non hai capito il mio paragone politico).
come gestisce le dipendenze debian? come red hat?
questo è, ad esempio, uno dei punti cruciali, sul perchè i due
formati non siano interscambiabili. ma davvero credete che negli
anni passati non si fosse già sentita questa esigenza e non ci si
avesse lavorato? non si arrivo` a nulla, ovviamente, visto che
entrambe le parti hanno/avevano un modo diverso di approcciare la
cosa e, ritenendo la propria soluzione la migliore, nessuno mollo`
per utilizzare un altro sistema.
guardate che il problema non è cosa facciano oppure no deb e rpm,
la discriminante è come lo fanno.
inoltre, smettiamola di fare dei paragoni con la frammentazione
di unix che non c'entra una bella mazza (per ragioni che non ho
voglia e tempo di stare qui a discutere).
infine, per quanto riguarda il campanilismo debian, ricordo
che l'unico tentativo, sufficientemente funzionante e aggiornato
che c'e` in circolazione, mi riferisco ad alien, è stato sviluppato
da un developer debian (per rendere fruibile il lavoro debian anche
all'esterno, e non il contrario, visto che a tutt'oggi la distribuzione
con il piu` alto numero di pacchetti resta debian).
idem tra kde e gnome. al di la` dei problemi relativi alla licenza iniziali,
la differenza risiede nei due TOTALMENTE diversi approcci alla programmazione
e alla gestione dell'ambiente (non dal punto di vista dell'utilizzatore,
ma del programmatore). vorreste forse obbligare dei programmatori a
programmare con uno stile e delle risorse che non garbano loro?
vorrei ricordare che la` fuori non ci sono una massa di informatici dementi
che amano complicarsi la vita. debian ha tentato degli "accordi" con redhat,
per esempio, ma per le ragioni di cui sopra sono miseramente falliti.
ampliamo il discorso, forse questo renderà tutto + chiaro.
perchè tutti i programmatori del mondo, invece di disperdere le forze
su più sistemi operativi, non lavorano su un unico sistema operativo che
raccolga il meglio di tutti i sistemi operativi realizzati fino ad ora?
bho, a me la situazione attuale sembra quanto di + naturale e logico
possa esserci in un ambiente di sviluppo aperto.

ciao,
andrea



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